Il Cinghiale sardo è diffuso in tutta l'isola e in alcune isole minori, in generale in ambienti di foresta o macchia alternati a radure e pascoli. È pressoché assente nelle pianure del Campidano e nelle aree fortemente antropizzate. Animale onnivoro, si nutre per lo più dei prodotti del sottobosco e di ghiande o, talvolta, di prodotti delle coltivazioni, perciò occupa una nicchia ecologica nettamente differente da quelle degli altri ungulati. Sottospecie endemica della Corsica e della Sardegna, la sua origine viene fatta risalire al Neolitico dall'inselvatichimento di suini domestici. Dal punto di vista filogenetico rappresenta perciò una popolazione nettamente distinta da quelle europee. Non offre particolari minori problemi di rischio ambientale: è infatti ammessa la caccia in un periodo limitato all'interno del calendario venatorio regionale, ma è oggetto di un'indiscriminata persecuzione da parte dei bracconieri. Il problema principale risiede nel rischio della sua purezza genetica in quanto il cinghiale sardo si ibrida facilmente con i maiali allevati allo stato brado. Nell'isola esiste infatti una spiccata eterogeneità fenotipica delle popolazioni e probabilmente quelle più pure geneticamente sono diffuse nelle foreste meridionali, dove la frequenza degli incroci è minore.
Fonte Testo
Fonte Foto
0 commenti:
Posta un commento