Sardegna

Situata nel Mediterraneo occidentale, la Sardegna è stata sin dagli albori della civiltà un attracco assiduamente frequentato da quanti navigavano da una sponda all'altra del Mediterraneo in cerca di materie prime e di nuovi sbocchi commerciali.

Menhir

Dei monoliti di forma allungata di grandi dimensioni conficcati verticalmente nel terreno e spesso organizzati in lunghi allineamenti o distribuiti in singoli elementi. In lingua sarda vengono comunemente chiamati "perdas litteradas", ovvero "pietre letterate".

Nuraghe

Il nuraghe è un tipo di costruzione in pietra di forma tronco conica presente con diversa densità su tutto il territorio della Sardegna. Sono unici nel loro genere e rappresentativi della civiltà nuragica.

Civiltà Nuragica

La Civiltà nuragica ebbe origine durante la fase culturale detta di Bonnanaro (1800-1600 a.C. circa), imparentata con la precedente cultura del vaso campaniforme e con quella di Polada, e secondo le ricerche degli studiosi fu il frutto dell'evoluzione delle preesistenti culture megalitiche.

Domus de janas

Le domus de janas sono delle strutture sepolcrali preistoriche costituite da tombe scavate nella roccia tipiche della Sardegna prenuragica. Si trovano sia isolate che in grandi concentrazioni costituite anche da più di 40 tombe. A partire dal Neolitico recente fino all'Età del Bronzo antico, queste strutture caratterizzarono tutte le zone dell'isola.

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sabato 15 settembre 2018

Rocce Montiferru

Il Montiferru è una subregione della Sardegna centro-occidentale, che prende il nome dal massiccio di origine vulcanica omonimo. La massima elevazione è quella del monte Urtigu (1050 m s.l.m.)

Origine

Osservando il paesaggio si notano le scure rocce del basalto, la grigia trachite, la riolite e l'andesite, testimonianza di un lontano e turbolento passato geologico.
Il territorio della subregione era l'avanguardia di uno dei blocchi principali della placca tettonica sardo-corsa, un tempo unita all'Europa continentale (come testimoniano le evidenti analogie petrografiche e strutturali col Massiccio Centrale francese) e dalla quale ha cominciato a staccarsi 30 milioni di anni fa ruotando verso sud-est di circa 300 km.
L'attività vulcanica conseguente, unita alla concomitante pressione legata all'orogenesi alpina provocò in uno spazio limitato cospicui sollevamenti di alcune zone del blocco e relativa subsidenza di zone contigue, con intense eruzioni anche di tipo esplosivo, caratterizzate da nubi ardenti, principali responsabili della generazione di rocce quali l'ignimbrite, nome che significa letteralmente "pioggia di fuoco".
Autore Foto Ignazio Attene

venerdì 14 settembre 2018

Foresta pietrificata di Martis

Una foresta fossile costituisce un giacimento fossilifero di grande interesse e rarità, poiché rappresenta un caso di conservazione completa nel sito dove gli alberi sono cresciuti.

Origine


Il termine foresta, che potrebbe sembrare improprio, deriva dal fatto che i tronchi si possono trovare in posizione eretta, con il loro apparato radicale piantato nel paleosuolo, e il legno spesso ha conservate intatte le caratteristiche morfologiche. Affinché possa avvenire una conservazione allo stato fossile di parte di una foresta deve esserci la coincidenza di una serie di fattori favorevoli:

subsidenza della zona che elimini o riduca l'erodibilità della zona e favorisca la sedimentazione
sommersione dell'area da parte di acque creando un ambiente prevalentemente anaerobico che impedisca l'ossidazione della materia organica e quindi la sua rapida distruzione
veloce deposizione di sedimenti clastici fini (da argille a sabbie argillose, quindi poco permeabili) che seppelliscono e quindi "sigillano" e preservano i tronchi da ulteriori degradazioni.
Spesso durante la diagenesi, se sono presenti fluidi circolanti ricchi in silice, avviene il fenomeno della silicizzazione del materiale ligneo.

giovedì 13 settembre 2018

Parco Asinara

Il Parco nazionale dell'Asinara è un'area naturale protetta istituita con decreto il 28 novembre 1997. Si trova in Sardegna e più precisamente in provincia di Sassari. L'intero territorio del Parco nazionale è rappresentato dall'isola dell'Asinara che, amministrativamente, appartiene al comune di Porto Torres.

Flora

La vegetazione si presenta fortemente degradata per via del pascolo eccessivo da parte di specie introdotte dall'uomo (capre domestiche, mufloni e cinghiali). Si può notare la presenza dell'euforbia (Euphorbia dendroides) che, in quanto tossica, non è oggetto del pascolo da parte degli animali erbivori. Soltanto in località Elighe Mannu si trova una piccola formazione originale di bosco di leccio (Quercus ilex). Attualmente l'Ente parco, in collaborazione con l'Ente foreste della Sardegna, sta provvedendo alla cattura ed al trasferimento delle specie introdotte dall'uomo, al fine di consentire alla vegetazione di ricolonizzare il territorio[7].
La flora dell'isola presenta, grossomodo, gli stessi componenti di quella della vicina Sardegna. Lungo le coste rocciose si sviluppa una vegetazione alofila bassa dominata dal finocchio di mare (Crithmum maritimum), il ginestrino delle scogliere (Lotus cytisoides) ed il limonio a foglie acute (Limonium acutifolium). Le coste sabbiose sono invece dominate dalla gramigna delle spiagge (Agropyron junceum), dallo sparto pungente (Ammophila littoralis), la santolina delle spiagge (Otanthus maritimus) e dal giglio marino (Pancratium maritimum)[8].
La vegetazione forestale è ridotta ad un residuo di lecceta in località Elighe Mannu. Le zone dominate dalla macchia presentano formazioni vegetali di ginepro fenicio (Juniperus phoenicea) ed euforbia (Euphorbia dendroides), quest'ultima tossica e quindi non soggetta al pascolamento. Vi si ritrova anche il lentisco (Pistacia lentiscus), la felce aquilina (Pteridium aquilinum) ed il tamaro (Tamus communis)[8].
Nelle zone a gariga si ritrovano la lavanda (Lavandula stoechas), il cisto (Cistus monspeliensis), il fiordaliso spinoso (Centaurea horrida) e la ginestra di Corsica (Genista corsica).

Parco Usinavà

Gran parte del Parco Tepilora è costituito dalla foresta demaniale di Usinavà, territorio che fa parte del comune di Torpè: è grande quasi 1200 ettari e la vista dai suoi 800 m di altezza è straordinaria.
In questa oasi naturale si può attraversare il cuore dell’Isola: boschi di lecci e sughere, rocce di granito di ogni forma e dimensione, il vento che suona all’orizzonte. Tra questi sentieri silenziosi e carichi di magia è possibile anche, facendo molta attenzione, vedere qualcuno degli animali che vi abitano, come ad esempio la Pernice sarda, il Cinghiale, la Lepre, il Germano reale, la Martora, la Donnola, il Gatto selvatico, l’Aquila reale, lo Sparviero, il Corvo imperiale, il Riccio, diversi rapaci notturni e altri ancora, ma soprattutto il Muflone, che è stato reintrodotto poichè estinto.

Foresta di Uatzo

La foresta di Uatzo è un complesso forestale appartenente al demanio della regione Sardegna. È situata nella parte centrale dell'Isola, in territorio di Tonara.
Con una superficie di 782 ettari si estende dai 486 m s.l.m. del rio Is Putzos ai 1495 di Conca Giuanne Fais.
La foresta è raggiungibile dalla strada statale 295 di Aritzo all'altezza della stazione di Desulo-Tonara.

Foresta di Terranova

La foresta di Terranova è un complesso forestale appartenente al demanio della regione Sardegna. Si estende in comune di Alà dei Sardi, nella zona settentrionale dell'Isola, su una superficie di 2159 ettari col rilievo più elevato di punta S'Appara, a 759 metri s.l.m.
Il complesso è contiguo alla foresta demaniale di Monte Olia, situata più a nord, e a quella di Sorilis posta a nord-est. Al suo interno è presente una base elicotteri del Corpo forestale e di vigilanza ambientale operante durante la campagna antincendi estiva.
La foresta è raggiungibile attraverso diverse vie d'accesso che si distaccano dalla strada statale nº 389 nel tratto che collega i centri abitati di Alà dei Sardi e Monti.

Foresta di Tamara Tiriccu

La foresta di Tamara Tiriccu è un complesso forestale appartenente al demanio della regione Sardegna.
Situata nella parte meridionale dell'Isola, in territorio del comune di Nuxis, si estende su una superficie di 1470 ettari ed ha una altitudine media di 850 metri. Confina con la foresta di Pantaleo a sud, e con la foresta di Gutturu Mannu e la riserva di Monte Arcosu a est.
Il complesso è attraversato dai corsi d'acqua rio Barisone e rio Tiriccu e comprende al proprio interno i rilievi di punta Is Caravius (1116 m), monte Tiriccu (1104 m), monte Arcosu (948 m), Arcu Barisoni (885 m), monte Tamara (850 m) e monte Sa Mirra (1087 m).
Sotto l'aspetto vegetazionale la copertura forestale, tipicamente mediterranea, comprende numerose specie autoctone, in particolare leccio, corbezzolo, fillirea, ginepro ed erica.

Foresta di Sos Littos-Sas Tumbas

La foresta di Sos Littos-Sas Tumbas è un complesso forestale appartenente al demanio della regione Sardegna. Si estende nel territorio dei comuni di Alà dei Sardi e Bitti, nella parte nord-orientale dell'Isola e risulta contigua alla foresta demaniale di Crastazza-Tepilora, situata più a sud.
Con una superficie di 2155 ettari si estende tra quota 110 di Sos Nuratzolos e il rilievo più elevato di punta Piatteri a 774 metri s.l.m.Area di notevole interesse ambientale e paesaggistico, è una delle foreste storiche della Sardegna, acquisita al demanio fin dal 1914.
Il complesso ricade nella fascia fitoclimatica del Lauretum; l'aspetto vegetazionale è piuttosto omogeneo ed è costituito principalmente da formazioni di leccio con penetrazione sporadica di sughera mentre corbezzolo, erica arborea, cisto, lavanda, fillirea angustifolia, sparzio spinoso, mirto e lentisco si riscontrano nelle zone maggiormente degradate. Formazioni artificiali provvisorie realizzate a seguito di incendio negli anni 1987 e 1988, sono costituite da pino domestico con sottobosco in formazione a macchia alta di corbezzolo e leccio.
Dal punto di vista faunistico annovera specie tipiche della macchia mediterranea come il cinghiale, la lepre sarda, la volpe, il gatto selvatico, la martora, la donnola. Come avifauna si segnalano il falco pellegrino, lo sparviero, la poiana e la pernice sarda.
L'ingresso della foresta si trova sulla strada provinciale n° 95, a circa 15 chilometri da Alà dei Sardi in direzione di Torpè.

Parco dei Sette Fratelli

Il parco regionale dei Sette Fratelli - Monte Genissu cungiau regionali de Is Setti Fradis - Monti Genis in sardo, con i suoi 58,846 ettari di estensione, è tra i più estesi parchi della Sardegna.
Il parco si estende a sud-est della provincia di Cagliari e interessa nove comuni. Occupa parte del Sarrabus e del Campidano di Cagliari. È una zona poco abitata; l'unico centro abitato di tutto il parco è Burcei, che risulta completamente circondato dal parco. La strada principale che attraversa il parco è la Strada statale 125 Orientale Sarda.
Quasi tutti i monti del parco non raggiungono i 1000 metri d'altezza. Le uniche montagne che superano questa quota sono il monte Serpeddì, un monte aguzzo che domina il basso Campidano e il golfo degli Angeli, che tocca i 1069 metri d'altezza, e punta Sa Ceraxa uno dei Sette Fratelli, che raggiunge i 1016 metri.
Nel parco scorrono diversi ruscelli che poi danno vita ad alcuni corsi d'acqua di media importanza con una portata maggiore, come per esempio il rio Su Pau che sfocia nel territorio di Quartu Sant'Elena in località Flumini.

Monte Doglia

Il monte Doglia è un rilievo montuoso situato nella Sardegna nord orientale. Con i suoi 432 m risulta essere il più elevato della Nurra di Alghero.
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Foresta di Sa Matta

La foresta di Sa Matta è un complesso forestale appartenente al demanio della regione Sardegna. Si estende in comune di Bultei, nella parte centro settentrionale dell'Isola, su una superficie di 844 ettari tra quota 523 e quota 975. 
L'ingresso della foresta si trova lungo la strada provinciale 128 bis nel tratto che unisce i centri di Pattada e Bultei, poco dopo il lungo rettilineo in località S'ena de Lottori.
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Parco naturale di Porto Conte

Il parco naturale regionale di Porto Conte è un'area naturale protetta italiana della Riviera del Corallo, situata nella Sardegna nord-occidentale a nord di Alghero. Prende il nome dal sito di notevole importanza geo/naturalistica di Porto Conte in cui insiste per grande prevalenza territoriale. È stato istituito per effetto della legge regionale n° 4 del 26 febbraio 1999[2]. Occupa una superficie di 5.350 ha[3]nel territorio amministrativo del comune di Alghero, al quale è stata affidata la costituzione, avvenuta nello stesso anno, dell'organismo di gestione del parco, l'Azienda speciale Parco di Porto Conte.

Accessi

L'area protetta è facilmente raggiungibile da Alghero, da cui è distante poco più di 20 km[9], percorrendo la strada statale 127 bis in direzione di Fertilia e proseguendo fino all'arrivo a Tramariglio, sede dell'ente di gestione del parco regionale. Arrivando da Sassari si percorre la strada statale 291 fino all'immissione nella strada provinciale numero 55 che giunge all'interno del parco.

Foresta di Montes

La foresta demaniale di Montes è un'area di grande interesse naturalistico in gestione all'agenzia regionale Forestas e compresa nel perimetro del costituendo parco nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu. L'elemento principale d'interesse legato a quest'area protetta è la presenza di una delle ultime leccete primarie, probabilmente la più estesa in Europa.

Storia

L'area è stata acquisita dall'Azienda del demanio forestale dello Stato nel 1914 dalla Cassa ademprivile della provincia di Sassari. In precedenza era un bene ademprivile. L'ademprivio, una peculiare consuetudine delle popolazioni della Sardegna, consisteva nell'uso civico di un bene naturale, generalmente di proprietà della collettività, sul quale vantava diritti di sfruttamento (pascolo e legnatico) l'intera comunità.
All'epoca le formazioni boschive occupavano un'estensione di circa 1200 ettari pari a circa un quarto dell'intera area. Nel 1931 un incendio distrusse una parte della foresta. Attualmente la copertura forestale ammonta a quasi 3000 ettari su un totale di 4586 ettari, di cui poco più di 1000 sono riconducibili alla fustaia primaria.

Monte Pisanu

La Foresta Demaniale Monte Pisanu è un possedimento demaniale dal 1886. Al suo interno si possono ammirare tassi plurisecolari, rari endemismi, boschi di roverella e formazioni miste di leccio e sughera.

Descrizione Generale 

Il paesaggio vegetale è dominato dalla Roverella che si spinge fino alle quote più elevate, oltre i 1000 metri. Qui, le querce hanno un portamento cespuglioso e sono intercalate da piccole praterie montane. Alle quote più basse la roverella si associa alla sughera e/o al leccio. Nei cedui di roverella in cui erano stati a suo tempo impiantati il cedro dell’atlante e il pino nero sono iniziati da alcuni anni gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale con l’eliminazione parziale o totale delle conifere. Nel versante Est del Monte Rasu (1.259 m.s.l.m.) coesistono formazioni di Roverella ed Acero minore; la presenza di queste caducifoglie caratterizza, con il cambiamento della colorazione delle foglie, il paesaggio del periodo autunnale. 
La Sughera prevale nella fascia compresa fra i 700-900 metri, spesso consociata con roverella e/o leccio; da segnalare in località Pedra Ruias una sughera monumentale. 
In località Sos Nibberos un biotopo di tassi millenari è stato dichiarato, monumento naturale con decreto n. 24 del 29 gennaio 1994 dall’Assessorato Regionale della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna. 
Presso la casa forestale si trova il Centro Servizi di supporto all’educazione ambientale e alla visita della foresta, dove è possibile trovare tutte le informazioni relative ai luoghi: sono infatti disponibili per la consultazione, le carte topografiche I.G.M. al 25.000 e una bibliografia essenziale
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Foresta di Monte Olia

La foresta di Monte Olia è un complesso forestale appartenente al demanio della regione Sardegna. Si estende nei comuni di Monti e Berchidda, nella parte nord orientale dell'Isola, su una superficie di 2236 ettari, tra quota 365 e il rilievo più elevato di monte Olia, a 811 metri s.l.m. Costituita in possesso demaniale statale negli anni fra il 1910 ed il 1916, divenne in seguito patrimonio della regione Sardegna. 
È raggiungibile attraverso la strada statale 389 nel tratto che da Monti conduce ad Alà dei Sardi.
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Foresta di Monte Nieddu (Padru)

La foresta di Monte Nieddu è un complesso forestale appartenente al demanio della regione Sardegna. Si estende in comune di Padru, parte zona nord orientale dell'Isola, su una superficie di 1121 ettari, raggiungendo quota 971 con la vetta del monte Nieddu. Il complesso, contiguo alla foresta demaniale di Usinavà, situata ad est, e al cantiere forestale di rimboschimento di Sa Pedra Bianca, a sud, è attraversato dal Riu Mannu e dagli affluenti Murta Muzzeres e Salapia, appartenenti al bacino idrografico del rio Padrogiano.
La foresta è caratterizzata dalla notevole presenza di macchia-foresta in fase di evoluzione verso la lecceta e da vegetazione riparia. Le specie arboree maggiormente diffuse sono Quercus ilexJuniperus oxycedrusRhamnus alaternusQuercus suberOlea oleasterPhillyrea latifoliaPistacia lentiscusArbutus unedoPhillyrea angustifoliaErica arboreaErica scopariaCalycotome spinosaGenista corsicaMyrtus communisCistus monspeliensisCistus salvifoliusCistus incanus.
Alla foresta si accede attraverso una strada che, all'altezza della frazione di Sos Runcos, si distacca dalla provinciale n°24 Padru-Alà dei Sardi-Buddusò.

Monte Limbara

Il Monte Limbara (in gallurese Monti di Limbara; in sardo Monte 'e Limbara) è un massiccio montuoso situato nella Sardegna nord-orientale. Rappresenta il confine tra le regioni storiche e geografiche della Gallura a nord e del Logudoro a sud. La cima più alta, punta Balistreri, si innalza fino alla quota di 1.359 metri sul livello del mare[1][2].
È situato nei comuni di Tempio PausaniaCalangianusOschiriBerchidda. Sono in corso lavori per l'istituzione del Parco del Limbara.

Monte Lerno

Il monte Lerno (anticamente monte Lèrron), è un massiccio montuoso alto 1094 metri, situato nel territorio del comune di Pattada, nella Sardegna settentrionale.
Le pendici di questa montagna, che domina il territorio circostante, sono ricoperte da antichi boschi di lecciroverelleginepricorbezzoli e querce da sughero. Nei laghetti artificiali che ricoprono il territorio alla base del massiccio nidificano i germani reali, mentre sulle vette l'aquila reale. Le fonti naturali sparse sulle pendici forniscono buona e fresca acqua alle fontane di Pattada, mentre ai piedi del monte Lerno si estende l'omonimo lago artificiale, noto anche come lago del Rio Mannu, del quale usufruiscono dal punto di vista idrico i vari comuni della zona. 
L'Ente foreste della Sardegna ha favorito un piano di rimboschimento e ha attuato un processo di ripopolamento del territorio con animali tipicamente sardi, che erano estinti in questa zona, quali il muflone e il cervo sardo.
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Foresta di Sa Dispensa

La foresta di Sa Dispensa è un complesso forestale appartenente al demanio della regione Sardegna. Si estende in comune di Palmas Arborea, nella zona centro settentrionale dell'Isola, su una superficie di 150 ettari tra quota 242 di Sa Dispensa e i 470 metri s.l.m. di Cuccuru Aureu.
La foresta è parte integrante del complesso del monte Arci (5.975 ha) nonché ricompresa nel parco naturale regionale del Monte Arci. Sotto l'aspetto vegetazionale è caratterizzata prevalentemente da formazioni di leccio (Quercus ilex), a diversi stadi di sviluppo, e in misura minore da macchia alta con presenza di fillirea, mirto, lentisco e corbezzolo. Tra la fauna selvatica vi è sporadica presenza di gatti selvatici, donnole, martore, cinghiali e, tra l'avifauna, poiane, astori, gheppi, ghiandaie e sparvieri.
È raggiungibile attraverso una strada interpoderale che si distacca dalla strada provinciale nº 68 Siamanna-Marrubiu all'altezza della borgata agricola di Tiria.

Foresta di Acquafrida

La foresta di Acquafrida è un complesso forestale appartenente al demanio della regione Sardegna. Si estende in comune di Santa Giusta (Italia), nella zona centrale dell'Isola, su una superficie di 387 ettari tra quota 155 di Pira Inferta e i 760 m s.l.m. di Conka 'e Seda.
La foresta è parte integrante del complesso del monte Arci (5.975 ha) nonché ricompresa nel parco naturale regionale del Monte Arci. Sotto l'aspetto vegetazionale è caratterizzata prevalentemente da boschi di leccio (Quercus ilex), a diversi stadi di sviluppo, intervallati da Macchia mediterranea a fillirea, cisto, lentisco e corbezzolo. La fauna annovera le specie tipiche della Sardegna: cinghiali, volpi, martore, donnole, astori, ghiandaie, poiane, lepre sarda e coniglio selvatico