Il Muflone è il terzo ungulato di grande importanza faunistica ed è il simbolo faunistico della Barbagia. Secondo alcune fonti è ritenuto un originario endemismo sardo-corso introdotto poi nel continente, ma questa ipotesi è controversa. In Sardegna è presente fin dal Neolitico, probabilmente originato dall'inselvatichimento di un ovino domestico e trovava il suo habitat naturale negli ambienti impervi delle montagne, con una maggiore preferenza per gli ambienti di macchia, le steppe dei piani cacuminali e le zone rocciose. Meno frequente era la sua presenza nella foresta fitta. Rispetto al cervo ha una maggiore versatilità alimentare e occupa una nicchia ecologica differente, senza entrare perciò in competizione.
Dal censimento del 2015, risultano presenti in Sardegna, circa 6.000 capi; attualmente però occupano areali geograficamente distinti. Il muflone è diffuso nelle Barbagie, nel Supramonte, in Ogliastra e nel Monte Albo[4].
Negli ultimi decenni, numerose reintroduzioni sono state effettuate nelle aree in cui si era estinto per l'eccessiva caccia; ad esempio, uno degli ultimi rilasci è stato effettuato sul Monte Limbara.
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